Manovra: e se invece tagliassimo le armi?
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VIVA I BIDELLI :: *Gli altri sono "i belli" e noi siamo "i bidelli"* :: Temi politici, sociali ed un po' filosofici
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Manovra: il NO di Montezemolo
PIUTTOSTO CHE QUESTA MANOVRA SAREBBE STATO MEGLIO FARE UNA PATRIMONIALE SU NOI RICCHI. Così ha detto, più o meno, Luca Cordero di Montezemolo:
http://www.tmnews.it/web/sezioni/cronaca/PN_20110814_00025.shtml
http://www.tmnews.it/web/sezioni/cronaca/PN_20110814_00025.shtml
Manovra: e se invece tagliassimo le armi?
"Le spese militari costano ai contribuenti italiani 50 mila euro al minuto. Senza contare i 17 miliardi che il governo ha messo a budget per comprare 131 nuovi cacciabombardieri. Nemmeno fossimo invasi dagli Ufo. Ma né la destra né la sinistra hanno il coraggio di affrontare questo tabù". La denuncia di padre Alex Zanotelli
Per recuperare i fondi necessari alla manovra "basterebbe tagliare le spese militari. Solo nel 2010 abbiamo speso per la difesa 27 miliardi di euro. Neanche fossimo invasi dagli Ufo". Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, da sempre a fianco dei più poveri, lancia la sua controproposta a "una manovra anticostituzionale" e si dice "esterrefatto" che i politici, in particolare cattolici, "stiano in silenzio" sulle spese per le armi. "Vorrei sapere che tipo di pressione fanno le industrie militari, come Finmeccanica, sul Parlamento e quali percentuali prendono i partiti".
per leggere l 'intero articolo-intervista
CLICCATE QUI
Per recuperare i fondi necessari alla manovra "basterebbe tagliare le spese militari. Solo nel 2010 abbiamo speso per la difesa 27 miliardi di euro. Neanche fossimo invasi dagli Ufo". Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, da sempre a fianco dei più poveri, lancia la sua controproposta a "una manovra anticostituzionale" e si dice "esterrefatto" che i politici, in particolare cattolici, "stiano in silenzio" sulle spese per le armi. "Vorrei sapere che tipo di pressione fanno le industrie militari, come Finmeccanica, sul Parlamento e quali percentuali prendono i partiti".
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Tanto per rincarare la dose...
Da mesi sono entrato in contatto con la rete di Pax Christi qui in Italia. Per chi non lo conoscesse, è Pax Christi International è "un movimento e una rete globale cattolica per la pace, che si adopera per stabilire la Pace, il Rispetto dei Diritti Umani, la Giustizia e la Riconciliazione in aree del mondo dilaniate da conflitti. Si fonda sul convincimento che la pace è possibile e che i circoli viziosi della violenza e dell’ingiustizia possono essere infranti." ( http://www.paxchristi.it/?p=335 )
Ebbene da mesi seguo il folle iter di spesa militare italiana, esemplificato nella mail riassuntiva che allego qui. E' incredibile come N E S S U N O ne faccia menzione se non per i sentieri montani della rete, in qualche episodica intervista sulle reti digiterrestri (incredibile ma vero, credo proprio che in questo caso TV2000 sia stata l'unica a farne motivo di un dibattito completo durante un talk show che ho visto in replica in luglio 2011). Con i recenti provvedimenti economici non sarebbe il caso di dibattere anche se siano spese ancora sostenibili? Sul fatto che siano sensate ho già espresso altrove la mia personale negativa opinione!
Mi fa sempre riflettere un versetto del libro dei Proverbi: "Sii saggio, figlio mio, e allieterai il mio cuore
e avrò di che rispondere a colui che mi insulta." (27,11). La saggezza del figlio fonda la serenità del padre e gli dona le parole per difendersi da chi lo insulta. La mia speranza è che parlare e dibattere di queste cose ingeneri in noi un po' di 'salinità' per essere in grado di rispondere a chi ci 'insulta' trovando mille giustifiche alle spese militari.
a presto caro Admin
Francesco Ondedei
MAIL CHE MI E' ARRIVATA DALLA RETE PAX CHRISTI
15 miliardi di € per gli F 35 !
Ma i veri tagli quando ?
Abbiamo letto su La Stampa del 9 agosto, un intervento dell’On Marco Zacchera, Sindaco di Verbania in cui denuncia “questa mentalità da terzo mondo”.
Non vogliamo entrare nel merito dell’argomento che lui toccava. Ma vorremmo esprimere il disagio nel vedere usare ancora un linguaggio da primo, secondo e terzo mondo. E chi decide chì è il primo mondo? O il terzo? Ma se proprio vogliamo star dentro a questo linguaggio allora bisogna dire che spesso i regimi del terzo mondo spendono molti soldi per le armi e non investono per la sanità, la scuola, i servizi sociali, l’acqua.
Esattamente quello che sta facendo l’Italia! Che sia un Paese del terzo mondo?
Ma proprio dal terzo mondo ci vengono esempi significativi. Ci piace ricordare il neo-ministro della difesa dell’Uruguay, Eleuterio Fernandez Huidobro, il quale affermava il 26 luglio scorso: “l’unica guerra che oggi riconosciamo è la guerra a morte contro la miseria e la povertà… faremo guerra aperta contro questa calamità… contro la corruzione ed il burocraticismo”
Chiediamo a Zacchera e a tutti i Parlamentari e Senatori del nostro territorio: perché in questa situazione di crisi e di tagli, non si tagliano i cacciabombardieri F 35 (150 milioni di € l’uno) per una spesa totale di 15 miliardi di €? Sarebbe una proposta da primo mondo! Presentarsi in Parlamento e dire: invece di tagliare sanità, pensioni, servizi sociali, scuola ecc., tagliamo, questa spesa specifica, mirata, chiara: 15 miliardi per gli F 35! La Commissione Diocesana Giustizia e Pace, Pax Christi e tanti altri lo chiedono da tempo. Sarebbe bello avere una risposta su questo argomento degli F 35 che pare essere un vero tabù. Tra l’altro questi cacciabombardieri possono trasportare anche armi nucleari, e in questi giorni abbiamo ricordato gli anniversari dell’atomica su Hiroshima e Nagasaki. E’ il caso di non dimenticare.
11 agosto 2011, Santa Chiara d’Assisi
Don Renato Sacco, Cesara - Vb
Don Ernesto Bozzini, Galliate - No
Ebbene da mesi seguo il folle iter di spesa militare italiana, esemplificato nella mail riassuntiva che allego qui. E' incredibile come N E S S U N O ne faccia menzione se non per i sentieri montani della rete, in qualche episodica intervista sulle reti digiterrestri (incredibile ma vero, credo proprio che in questo caso TV2000 sia stata l'unica a farne motivo di un dibattito completo durante un talk show che ho visto in replica in luglio 2011). Con i recenti provvedimenti economici non sarebbe il caso di dibattere anche se siano spese ancora sostenibili? Sul fatto che siano sensate ho già espresso altrove la mia personale negativa opinione!
Mi fa sempre riflettere un versetto del libro dei Proverbi: "Sii saggio, figlio mio, e allieterai il mio cuore
e avrò di che rispondere a colui che mi insulta." (27,11). La saggezza del figlio fonda la serenità del padre e gli dona le parole per difendersi da chi lo insulta. La mia speranza è che parlare e dibattere di queste cose ingeneri in noi un po' di 'salinità' per essere in grado di rispondere a chi ci 'insulta' trovando mille giustifiche alle spese militari.
a presto caro Admin
Francesco Ondedei
MAIL CHE MI E' ARRIVATA DALLA RETE PAX CHRISTI
15 miliardi di € per gli F 35 !
Ma i veri tagli quando ?
Abbiamo letto su La Stampa del 9 agosto, un intervento dell’On Marco Zacchera, Sindaco di Verbania in cui denuncia “questa mentalità da terzo mondo”.
Non vogliamo entrare nel merito dell’argomento che lui toccava. Ma vorremmo esprimere il disagio nel vedere usare ancora un linguaggio da primo, secondo e terzo mondo. E chi decide chì è il primo mondo? O il terzo? Ma se proprio vogliamo star dentro a questo linguaggio allora bisogna dire che spesso i regimi del terzo mondo spendono molti soldi per le armi e non investono per la sanità, la scuola, i servizi sociali, l’acqua.
Esattamente quello che sta facendo l’Italia! Che sia un Paese del terzo mondo?
Ma proprio dal terzo mondo ci vengono esempi significativi. Ci piace ricordare il neo-ministro della difesa dell’Uruguay, Eleuterio Fernandez Huidobro, il quale affermava il 26 luglio scorso: “l’unica guerra che oggi riconosciamo è la guerra a morte contro la miseria e la povertà… faremo guerra aperta contro questa calamità… contro la corruzione ed il burocraticismo”
Chiediamo a Zacchera e a tutti i Parlamentari e Senatori del nostro territorio: perché in questa situazione di crisi e di tagli, non si tagliano i cacciabombardieri F 35 (150 milioni di € l’uno) per una spesa totale di 15 miliardi di €? Sarebbe una proposta da primo mondo! Presentarsi in Parlamento e dire: invece di tagliare sanità, pensioni, servizi sociali, scuola ecc., tagliamo, questa spesa specifica, mirata, chiara: 15 miliardi per gli F 35! La Commissione Diocesana Giustizia e Pace, Pax Christi e tanti altri lo chiedono da tempo. Sarebbe bello avere una risposta su questo argomento degli F 35 che pare essere un vero tabù. Tra l’altro questi cacciabombardieri possono trasportare anche armi nucleari, e in questi giorni abbiamo ricordato gli anniversari dell’atomica su Hiroshima e Nagasaki. E’ il caso di non dimenticare.
11 agosto 2011, Santa Chiara d’Assisi
Don Renato Sacco, Cesara - Vb
Don Ernesto Bozzini, Galliate - No
Francesco Ondedei- Messaggi : 1
Data d'iscrizione : 10.09.11
L'ATTUALITA' DEL PENSIERO DI UN GRANDE PAPA CONTRO GLI ARMAMENTI
Ho letto e riletto quanto i nostri due cari amici hanno qui scritto sul tema dei tagli di spesa per gli armamenti.
E' un problema cronico, grave, sempre irrisolto a scapito della pacifica convivenza dei popoli, della soluzione riflessiva e giusta delle controversie internazionali e del maggiore impegno di risorse economiche a sostegno dei deboli, dei poveri.
Sono sempre stato contro gli armamenti, sospinto a questa contrarietà sia dalla ragione che dalla fede in Dio e nell'uomo, entrambe compenetrate vicendevolmente in un solido rifiuto: niente si perde con la pace, tutto può perdersi con la guerra, il terrore, l'odio razziale armato.
Non voglio aggiungere altro di mio, sul tema in questione lascio la parola a Papa Giovanni XXIII, il Pontefice contadino, il cui pensiero resta ancora oggi di grande attualità perchè incisivo e lungimirante.
"Ci è pure doloroso constatare come nelle comunità politiche, economicamente più sviluppate, si siano creati e si continuano a creare armamenti giganteschi; come a tale scopo venga assorbita una percentuale altissima di energie spirituali e di risorse economiche; come gli stessi cittadini di quelle comunità politiche siano sottoposti a sacrifici non lievi; mentre altre comunità politiche vengono, di conseguenza, private di collaborazioni indispensabili al loro sviluppo economico e al loro progresso sociale.
Gli armamenti, come è noto, si sogliono giustificare adducendo il motivo che, se una pace oggi è possibile, non può essere che fondata sull'equilibrio delle forze. Quindi se una comunità politica si arma, le altre comunità politiche devono tenere il passo ed armarsi esse pure. E se una comunità politica produce armi atomiche, le altre devono pure produrre armi atomiche di potenza distruttiva pari.
............. . Per cui giustizia, saggezza ed umanità domandano che venga arrestata la corsa agli armamenti, si riducano simultaneamente e reciprocamente gli armamenti già esistenti; si mettano al bando le armi nucleari; e si pervenga finalmente al disarmo integrato da controlli efficaci.
Occorre però riconoscere che l'arresto degli armamenti a scopi bellici, la loro effettiva riduzione e, a maggior ragione, la loro eliminazione sono impossibili o quasi, se nello stesso tempo, non si procedesse ad un disarmo integrale; se cioè non si smontano anche gli spiriti, adoprandosi sinceramente a dissolvere, in essi, la psicosi bellica: il che comporta, a sua volta, che al criterio della pace che si regge sull'equilibrio degli armamenti si sostituisca il principio che la vera pace si può costruire soltanto nella vicendevole fiducia.
E' un obiettivo reclamato dalla ragione. E' evidente, o almeno dovrebbe esserlo per tutti, che i rapporti fra le comunità politiche, come quelli fra i singoli esseri umani, vanno regolati non facendo ricorso alla forza delle armi, ma alla luce della ragione; e cioè nella verità, nella giustizia, nella solidarietà operante."
PAPA GIOVANNI XXIII
Lettera Enciclica "Pacem in terris" - 1963
E' un problema cronico, grave, sempre irrisolto a scapito della pacifica convivenza dei popoli, della soluzione riflessiva e giusta delle controversie internazionali e del maggiore impegno di risorse economiche a sostegno dei deboli, dei poveri.
Sono sempre stato contro gli armamenti, sospinto a questa contrarietà sia dalla ragione che dalla fede in Dio e nell'uomo, entrambe compenetrate vicendevolmente in un solido rifiuto: niente si perde con la pace, tutto può perdersi con la guerra, il terrore, l'odio razziale armato.
Non voglio aggiungere altro di mio, sul tema in questione lascio la parola a Papa Giovanni XXIII, il Pontefice contadino, il cui pensiero resta ancora oggi di grande attualità perchè incisivo e lungimirante.
"Ci è pure doloroso constatare come nelle comunità politiche, economicamente più sviluppate, si siano creati e si continuano a creare armamenti giganteschi; come a tale scopo venga assorbita una percentuale altissima di energie spirituali e di risorse economiche; come gli stessi cittadini di quelle comunità politiche siano sottoposti a sacrifici non lievi; mentre altre comunità politiche vengono, di conseguenza, private di collaborazioni indispensabili al loro sviluppo economico e al loro progresso sociale.
Gli armamenti, come è noto, si sogliono giustificare adducendo il motivo che, se una pace oggi è possibile, non può essere che fondata sull'equilibrio delle forze. Quindi se una comunità politica si arma, le altre comunità politiche devono tenere il passo ed armarsi esse pure. E se una comunità politica produce armi atomiche, le altre devono pure produrre armi atomiche di potenza distruttiva pari.
............. . Per cui giustizia, saggezza ed umanità domandano che venga arrestata la corsa agli armamenti, si riducano simultaneamente e reciprocamente gli armamenti già esistenti; si mettano al bando le armi nucleari; e si pervenga finalmente al disarmo integrato da controlli efficaci.
Occorre però riconoscere che l'arresto degli armamenti a scopi bellici, la loro effettiva riduzione e, a maggior ragione, la loro eliminazione sono impossibili o quasi, se nello stesso tempo, non si procedesse ad un disarmo integrale; se cioè non si smontano anche gli spiriti, adoprandosi sinceramente a dissolvere, in essi, la psicosi bellica: il che comporta, a sua volta, che al criterio della pace che si regge sull'equilibrio degli armamenti si sostituisca il principio che la vera pace si può costruire soltanto nella vicendevole fiducia.
E' un obiettivo reclamato dalla ragione. E' evidente, o almeno dovrebbe esserlo per tutti, che i rapporti fra le comunità politiche, come quelli fra i singoli esseri umani, vanno regolati non facendo ricorso alla forza delle armi, ma alla luce della ragione; e cioè nella verità, nella giustizia, nella solidarietà operante."
PAPA GIOVANNI XXIII
Lettera Enciclica "Pacem in terris" - 1963
Franco D'Emilio- Messaggi : 1
Data d'iscrizione : 20.08.11
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