VIVA I BIDELLI
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LIBERO ROSSI E LA "SODDISFAZIONE DELL'UTENZA"

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Messaggio  Admin Mar Ago 11, 2009 7:37 pm

Il verbo di Libero Rossi è da un po' di tempo tutto un inno (e sembra addirittura un peana) ai “nuovi” valori, che purtroppo saranno i criteri fondanti del nostro nuovo assetto meritocratico, i criteri costitutivi dei prossimi contratti. Si tratta dei "nuovi” valori della produttività collettiva, che si dovrà tradurre in qualità dei servizi e quindi in SODDISFAZIONE DELL’UTENZA.


Chi può, e chi vuole, negare che la soddisfazione dell’utenza per i pubblici servizi sia un criterio fondamentale per l’organizzazione del lavoro ?


Ma nel nostro caso non può essere l’unico, né può essere *troppo preponderante*. Libero Rossi dimentica, o forse non dimentica affatto, di rappresentare anche dei lavoratori che un tempo si chiamavano “custodi e guardie notturne”. Questi lavoratori esistono ancora, con le stesse mansioni di ieri, anche se Rossi ce l’ha messa tutta per far perdere a questo corpo lavorativo la seconda delle due antiche qualifiche (ed in parte ci è riuscito) e da tempo si adopera per far perdere anche la prima attribuzione, ed eliminare i custodi ministeriali in quanto tali.

Ma i custodi esistono ancora e sono ancora molti, anche se è stato perfidamente bloccato il turn-over per estinguerli. I custodi sono sotto-organico, sotto stress ed in affanno, ma esistono ancora. Vi è un importante sindacalista nazionale che li disprezza fortemente anziché rappresentarli, ma essi esistono ancora.


Un bravo custode non potrà mai entusiasmare l’utenza. Anzi, in molti casi, più la soddisfa e meno fa il suo dovere. Il visitatore medio di un museo si sente più a suo agio se non si sente controllato, se il custode è assente o dorme in un angolo oppure legge il giornale. Il visitatore non è contento del custode che gli impedisce di usare il telefonino o fare fotografie con il flash. Il visitatore non è grato al custode che gli impedisce di avvicinare un corpo contundente (una lente o una torcia elettrica, o una biro per indicare) ad una tela. Ed ancor meno ha riconoscenza per chi impedisce al suo gruppo,se è composto da quaranta persone e da una sola guida, di accedere tutto in una volta ad una sala piccola, con pregiudizio per la sicurezza delle opere e delle persone.

Per strada raramente si vede un cittadino essere grato al vigile urbano che gli contesta qualcosa, anche se l’agente ha ragione. E a nessuno verrebbe in mente LA FOLLIA DI FAR VALUTARE I VIGILI DAI CITTADINI CHE SONO STATI SOTTOPOSTI ALLA LORO OPERA DI CONTROLLO, CON LE INEVITABILI RESTRIZIONI ALLA LIBERTA’ ED ALLA GRATIFICAZIONE INDIVIDUALE.

Il visitatore medio non è grato al custode che gli fa cambiare postura del corpo per prevenire possibili danni. Eppure, se un bravo custode vede una persona reggersi su di una sola gamba davanti ad una tela, è moralmente tenuto ad intervenire per impedire che questa persona possa perdere l’equilibrio. Il visitatore non è contento del custode che gli impedisce di far entrare nel luogo d’arte il suo cagnolino, ma il custode deve far rispettare un regolamento, ed impedire possibili rumori molesti ed escrementi. Il visitatore non è contento del custode che gli fa osservare gli orari di aperture e di chiusura delle zone espositive, ma questi orari sono stabiliti anche in funzione della sicurezza e dei DIRITTI DEI LAVORATORI. Potrei continuare a lungo, perché ho trenta anni di esperienza sul groppone.


Il problema che ho richiamato non credo che sia riferibile, nel nostro settore, solo all’opera di sorveglianza. Si pensi, se deve fare testo il gradimento del pubblico soltanto, che le masse oggi sono condizionate dalle mode. Potrebbero pretendere che una pinacoteca non esponesse più le opere dei pittori primitivi per fare più spazio a quelle dei rinascimentali, e renderne più comoda la fruizione.

A differenza degli altri settori, il nostro Ministero deve testimoniare la Storia dell’Arte. E per farlo, deve essere in parte METASTORICO. Ah, già, dimenticavo: Rossi vuole abolire anche il Ministero. Egli, che accusa me si essere un “nostalgico”, è un “futurista”. Entrambe le attribuzioni che ci scambiamo, “nostalgico” e “futurista” hanno una seconda accezione in comune, che è sinonimo di “fascista”. Decideranno i lettori dei forum se vi sia fra noi due chi meriti la seconda accezione.


IL CRITERIO DELLA SODDISFAZIONE DELL’UTENZA PUO’ ESSERE DEL TUTTO PREPONDERANTE PER ALTRI MINISTERI E CAMPI DI ATTIVITA’, NON PER IL NOSTRO.. . .

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LIBERO ROSSI E LA "SODDISFAZIONE DELL'UTENZA" Empty Custodi razza incompresa? Noooo

Messaggio  Sonoviva Gio Ago 27, 2009 7:52 am

Caro Davide, come sai non sono d'accordo sulle tue posizioni. La categoria dei già custodi e g.n. esiste, è viva e per anni ed anni ha fortemente condizionato ogni politica dei beni culturali. Non ricordo una sola contrattazione in cui non si parlasse solo ed esclusivamente dei custodi, dei compensi, degli straordinari, dei premi e via dicendo e non ricordo una sola mostra la cui realizzazione concreta non sia stata messa in forse dall'atteggiamento di quella frangia di facinorosi protetti dalle ali di un sindacato prono al loro potere in tema di numero di tessere spendibili. Che poi siano animali in via di estinzione è vero come è vero per ogni altra categoria di lavoratori di questo povero nostro Ministero, ormai giunto alla vigilia del crack finale. Fai conto che io dovrei andare in pensione fra 5 anni e con me il 90% del personale, di ogni categoria, e nessun ricambio è stato pensato e programmato. Sulla soddisfazione del pubblico poi io non credo che essere odiati da un certo pubblico non significhi invece avere l'apprezzamento di quel pubblico che noi vogliamo nei nostri Musei. Non ci interessa che persone che non siano più che rispettosi dell'arte frequentino i nostri luoghi d'arte: il loro solo respirare crea un danno e se non avranno capito il tuo rimprovero e non verranno più in un museo, ben venga, ne saremo tutti felici. Il problema che tu parli dal tuo punto di vista, ovvero di colui che fa il suo dovere ma, per lo più, è veramente triste lo spettacolo che i nostri custodi offreono al pubblico, soprattutto straniero. Basti pensare agli inutili sforzi per far indossare loro la divisa e la pratica diffusa della mazzetta per far visitare ambienti chiusi o per far fare foto a sposi non autorizzati. O semplicemente la sciatteria ed il poco rispettto verso il pubblico manifestato con discussioni ifinite fra di loro, a voce alta, mentre sono in servizio. Caro Davide, tu sei una mosca bianca ed io a volte ho provato, quasi chirurgicamente, ad isolare i peggiori proponendo provvedimenti disciplinari che, con la copertura sindacale, non ci sono stati salvo poi arrivare al paradosso di scrivere lettere di richiamo a chi aveva denunciato, coraggiosamente, gravi colpe dei colleghi. A P...... in due giorni ci sono state telefonate per 6 milioni di lire senza che la colpevole ( facilmente individuabile ed individuata ) pagasse una sola lira ed avesse un provvedimento disciplinare. Anzi, l'Amministrazione ha nicchiato e non ha fatto nomi e forse solo la Corte dei Conti e l'insistenza dei suoi giudici, potrà far sì che si raggiunga un risultato. Che dire? se sarà un organismo esterno a controllare, ovvero i l pubblico, forse tipi come me o come te avranno ragione del loro lavoro svolto fino ad oggi contro tutto e contro tutti e facendosi nemici a non finire. Se veramente la CGIL ha intenzione di fare questa politica, ebbene, ben venga ma ho i miei dubbi e vedrai che nulla cambierà alla faccia di chi lavora di più ed ottiene risultati.
Comunque come vedi sono entrata a far parte del forum. Complimenti. Un abbraccio Like a Star @ heaven

Sonoviva

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Messaggio  Admin Gio Ago 27, 2009 2:05 pm

Sonoviva ha scritto:Caro Davide, come sai non sono d'accordo sulle tue posizioni. La categoria dei già custodi e g.n. esiste, è viva e per anni ed anni ha fortemente condizionato ogni politica dei beni culturali. Non ricordo una sola contrattazione in cui non si parlasse solo ed esclusivamente dei custodi, dei compensi, degli straordinari, dei premi e via dicendo e non ricordo una sola mostra la cui realizzazione concreta non sia stata messa in forse dall'atteggiamento di quella frangia di facinorosi protetti dalle ali di un sindacato prono al loro potere in tema di numero di tessere spendibili. Che poi siano animali in via di estinzione è vero come è vero per ogni altra categoria di lavoratori di questo povero nostro Ministero, ormai giunto alla vigilia del crack finale. Fai conto che io dovrei andare in pensione fra 5 anni e con me il 90% del personale, di ogni categoria, e nessun ricambio è stato pensato e programmato. Sulla soddisfazione del pubblico poi io non credo che essere odiati da un certo pubblico non significhi invece avere l'apprezzamento di quel pubblico che noi vogliamo nei nostri Musei. Non ci interessa che persone che non siano più che rispettosi dell'arte frequentino i nostri luoghi d'arte: il loro solo respirare crea un danno e se non avranno capito il tuo rimprovero e non verranno più in un museo, ben venga, ne saremo tutti felici. Il problema che tu parli dal tuo punto di vista, ovvero di colui che fa il suo dovere ma, per lo più, è veramente triste lo spettacolo che i nostri custodi offreono al pubblico, soprattutto straniero. Basti pensare agli inutili sforzi per far indossare loro la divisa e la pratica diffusa della mazzetta per far visitare ambienti chiusi o per far fare foto a sposi non autorizzati. O semplicemente la sciatteria ed il poco rispettto verso il pubblico manifestato con discussioni ifinite fra di loro, a voce alta, mentre sono in servizio. Caro Davide, tu sei una mosca bianca ed io a volte ho provato, quasi chirurgicamente, ad isolare i peggiori proponendo provvedimenti disciplinari che, con la copertura sindacale, non ci sono stati salvo poi arrivare al paradosso di scrivere lettere di richiamo a chi aveva denunciato, coraggiosamente, gravi colpe dei colleghi. A P...... in due giorni ci sono state telefonate per 6 milioni di lire senza che la colpevole ( facilmente individuabile ed individuata ) pagasse una sola lira ed avesse un provvedimento disciplinare. Anzi, l'Amministrazione ha nicchiato e non ha fatto nomi e forse solo la Corte dei Conti e l'insistenza dei suoi giudici, potrà far sì che si raggiunga un risultato. Che dire? se sarà un organismo esterno a controllare, ovvero i l pubblico, forse tipi come me o come te avranno ragione del loro lavoro svolto fino ad oggi contro tutto e contro tutti e facendosi nemici a non finire. Se veramente la CGIL ha intenzione di fare questa politica, ebbene, ben venga ma ho i miei dubbi e vedrai che nulla cambierà alla faccia di chi lavora di più ed ottiene risultati.
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Messaggio  carloiscrittocgil Gio Ago 27, 2009 2:29 pm

Ciao "super",
come mi è capitato già con Davide qualche post fa,ma abbiamo avuto modo di spiegarci,anche leggendo il tuo post provo lo stesso fastidio seppur mitigato dalla simpatia che sempre offri. Un pò è anche colpa mia ma che vuoi farci non sopporto le generalizzazioni.Trovarmi improvvisamente non più proprietario di una mia identità,anche professionale,per essere inserito in un branco governato da un 'anima di gruppo dedito al fancazzismo e ad una visione corporativa dei rapporti lavorativi mi ha un pò impressionato.Sono piuttosto certo che anche io ti sembrerei una "mosca bianca" se mi vedessi all'opera ma francamente non me la sento di gettare la croce addosso a chi per poco più di mille euro al mese è costretto ad un lavoro piuttosto alienante,ripetitivo, con una carriera che termina con il livello economico b3 e senza nessuna ascensore davanti.Naturalmente verso questi disagi si risponde con risorse,talenti e interessi che fanno parte di un patrimonio individuale e non collettivo e francamente pensare di risolvere tutto infilando i malcapitati in una divisa solo per rispetto ad una forma che potrebbe cmq avere altre mille maniere per manifestarsi mi sembra assai illusorio.Ovviamente gli esempi che fai e che comunque vanno ricondotti a responsabilità di tipo individuale, fanno parte di quel bagaglio di abitudini che molti dipendenti della P.A faticano a perdere. Le mazzette di "certi" custodi non è che siano più stigmatizzabili di quelle "certi" architetti mentre questo tipo di condotte spesso vedono la completa aquiescenza dei dirigenti di turno. Ecco sulle responsabilità che hanno nello sfascio della P.A e del nostro ministero i dirigenti mi sentirei di entrare in deroga a quel principio di responsabilità individuale che sempre va accertata......ma di questo forse è meglio parlarne in maniera più incisiva e non perchè il discorso c'è arrivato. A presto Super.
Carloiscrittocgil e Fortevento per gli arroccati del forum Cgil

Sonoviva ha scritto:Caro Davide, come sai non sono d'accordo sulle tue posizioni. La categoria dei già custodi e g.n. esiste, è viva e per anni ed anni ha fortemente condizionato ogni politica dei beni culturali. Non ricordo una sola contrattazione in cui non si parlasse solo ed esclusivamente dei custodi, dei compensi, degli straordinari, dei premi e via dicendo e non ricordo una sola mostra la cui realizzazione concreta non sia stata messa in forse dall'atteggiamento di quella frangia di facinorosi protetti dalle ali di un sindacato prono al loro potere in tema di numero di tessere spendibili. Che poi siano animali in via di estinzione è vero come è vero per ogni altra categoria di lavoratori di questo povero nostro Ministero, ormai giunto alla vigilia del crack finale. Fai conto che io dovrei andare in pensione fra 5 anni e con me il 90% del personale, di ogni categoria, e nessun ricambio è stato pensato e programmato. Sulla soddisfazione del pubblico poi io non credo che essere odiati da un certo pubblico non significhi invece avere l'apprezzamento di quel pubblico che noi vogliamo nei nostri Musei. Non ci interessa che persone che non siano più che rispettosi dell'arte frequentino i nostri luoghi d'arte: il loro solo respirare crea un danno e se non avranno capito il tuo rimprovero e non verranno più in un museo, ben venga, ne saremo tutti felici. Il problema che tu parli dal tuo punto di vista, ovvero di colui che fa il suo dovere ma, per lo più, è veramente triste lo spettacolo che i nostri custodi offreono al pubblico, soprattutto straniero. Basti pensare agli inutili sforzi per far indossare loro la divisa e la pratica diffusa della mazzetta per far visitare ambienti chiusi o per far fare foto a sposi non autorizzati. O semplicemente la sciatteria ed il poco rispettto verso il pubblico manifestato con discussioni ifinite fra di loro, a voce alta, mentre sono in servizio. Caro Davide, tu sei una mosca bianca ed io a volte ho provato, quasi chirurgicamente, ad isolare i peggiori proponendo provvedimenti disciplinari che, con la copertura sindacale, non ci sono stati salvo poi arrivare al paradosso di scrivere lettere di richiamo a chi aveva denunciato, coraggiosamente, gravi colpe dei colleghi. A P...... in due giorni ci sono state telefonate per 6 milioni di lire senza che la colpevole ( facilmente individuabile ed individuata ) pagasse una sola lira ed avesse un provvedimento disciplinare. Anzi, l'Amministrazione ha nicchiato e non ha fatto nomi e forse solo la Corte dei Conti e l'insistenza dei suoi giudici, potrà far sì che si raggiunga un risultato. Che dire? se sarà un organismo esterno a controllare, ovvero i l pubblico, forse tipi come me o come te avranno ragione del loro lavoro svolto fino ad oggi contro tutto e contro tutti e facendosi nemici a non finire. Se veramente la CGIL ha intenzione di fare questa politica, ebbene, ben venga ma ho i miei dubbi e vedrai che nulla cambierà alla faccia di chi lavora di più ed ottiene risultati.
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Messaggio  carloiscrittocgil Ven Ago 28, 2009 3:44 pm

Credo di aver sbagliato il destinatario del mio post.....rimane la sostanza di quel che ho scritto.


carloiscrittocgil ha scritto:Ciao "super",
come mi è capitato già con Davide qualche post fa,ma abbiamo avuto modo di spiegarci,anche leggendo il tuo post provo lo stesso fastidio seppur mitigato dalla simpatia che sempre offri. Un pò è anche colpa mia ma che vuoi farci non sopporto le generalizzazioni.Trovarmi improvvisamente non più proprietario di una mia identità,anche professionale,per essere inserito in un branco governato da un 'anima di gruppo dedito al fancazzismo e ad una visione corporativa dei rapporti lavorativi mi ha un pò impressionato.Sono piuttosto certo che anche io ti sembrerei una "mosca bianca" se mi vedessi all'opera ma francamente non me la sento di gettare la croce addosso a chi per poco più di mille euro al mese è costretto ad un lavoro piuttosto alienante,ripetitivo, con una carriera che termina con il livello economico b3 e senza nessuna ascensore davanti.Naturalmente verso questi disagi si risponde con risorse,talenti e interessi che fanno parte di un patrimonio individuale e non collettivo e francamente pensare di risolvere tutto infilando i malcapitati in una divisa solo per rispetto ad una forma che potrebbe cmq avere altre mille maniere per manifestarsi mi sembra assai illusorio.Ovviamente gli esempi che fai e che comunque vanno ricondotti a responsabilità di tipo individuale, fanno parte di quel bagaglio di abitudini che molti dipendenti della P.A faticano a perdere. Le mazzette di "certi" custodi non è che siano più stigmatizzabili di quelle "certi" architetti mentre questo tipo di condotte spesso vedono la completa aquiescenza dei dirigenti di turno. Ecco sulle responsabilità che hanno nello sfascio della P.A e del nostro ministero i dirigenti mi sentirei di entrare in deroga a quel principio di responsabilità individuale che sempre va accertata......ma di questo forse è meglio parlarne in maniera più incisiva e non perchè il discorso c'è arrivato. A presto Super.
Carloiscrittocgil e Fortevento per gli arroccati del forum Cgil

Sonoviva ha scritto:Caro Davide, come sai non sono d'accordo sulle tue posizioni. La categoria dei già custodi e g.n. esiste, è viva e per anni ed anni ha fortemente condizionato ogni politica dei beni culturali. Non ricordo una sola contrattazione in cui non si parlasse solo ed esclusivamente dei custodi, dei compensi, degli straordinari, dei premi e via dicendo e non ricordo una sola mostra la cui realizzazione concreta non sia stata messa in forse dall'atteggiamento di quella frangia di facinorosi protetti dalle ali di un sindacato prono al loro potere in tema di numero di tessere spendibili. Che poi siano animali in via di estinzione è vero come è vero per ogni altra categoria di lavoratori di questo povero nostro Ministero, ormai giunto alla vigilia del crack finale. Fai conto che io dovrei andare in pensione fra 5 anni e con me il 90% del personale, di ogni categoria, e nessun ricambio è stato pensato e programmato. Sulla soddisfazione del pubblico poi io non credo che essere odiati da un certo pubblico non significhi invece avere l'apprezzamento di quel pubblico che noi vogliamo nei nostri Musei. Non ci interessa che persone che non siano più che rispettosi dell'arte frequentino i nostri luoghi d'arte: il loro solo respirare crea un danno e se non avranno capito il tuo rimprovero e non verranno più in un museo, ben venga, ne saremo tutti felici. Il problema che tu parli dal tuo punto di vista, ovvero di colui che fa il suo dovere ma, per lo più, è veramente triste lo spettacolo che i nostri custodi offreono al pubblico, soprattutto straniero. Basti pensare agli inutili sforzi per far indossare loro la divisa e la pratica diffusa della mazzetta per far visitare ambienti chiusi o per far fare foto a sposi non autorizzati. O semplicemente la sciatteria ed il poco rispettto verso il pubblico manifestato con discussioni ifinite fra di loro, a voce alta, mentre sono in servizio. Caro Davide, tu sei una mosca bianca ed io a volte ho provato, quasi chirurgicamente, ad isolare i peggiori proponendo provvedimenti disciplinari che, con la copertura sindacale, non ci sono stati salvo poi arrivare al paradosso di scrivere lettere di richiamo a chi aveva denunciato, coraggiosamente, gravi colpe dei colleghi. A P...... in due giorni ci sono state telefonate per 6 milioni di lire senza che la colpevole ( facilmente individuabile ed individuata ) pagasse una sola lira ed avesse un provvedimento disciplinare. Anzi, l'Amministrazione ha nicchiato e non ha fatto nomi e forse solo la Corte dei Conti e l'insistenza dei suoi giudici, potrà far sì che si raggiunga un risultato. Che dire? se sarà un organismo esterno a controllare, ovvero i l pubblico, forse tipi come me o come te avranno ragione del loro lavoro svolto fino ad oggi contro tutto e contro tutti e facendosi nemici a non finire. Se veramente la CGIL ha intenzione di fare questa politica, ebbene, ben venga ma ho i miei dubbi e vedrai che nulla cambierà alla faccia di chi lavora di più ed ottiene risultati.
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LIBERO ROSSI E LA "SODDISFAZIONE DELL'UTENZA" Empty Re: LIBERO ROSSI E LA "SODDISFAZIONE DELL'UTENZA"

Messaggio  Bianca Sab Ago 29, 2009 12:24 pm

Mi dite dove sono questi musei dove si crapula e si schiamazza e ti danno pure le mance? Perchè vorrei chiedere subito un trasferimento!
Io credo che i nostri musei si basino sulle regole e non sulle eccezioni, ovvero mosche bianche, anche perché altrimenti non sarebbe logisticamente possibile tenerli aperti in virtù di una ristrettissima cerchia di eccellenze, selezionate attraverso un percorso iniziatico.
Credo che ogni luogo di lavoro, mi sento autorizzata a poter generalizzare, abbia individui più solerti e altri più indolenti, è nell'ordinario delle cose e lo si riscontra anche nel privato.
Noi siamo esposti, questo si, a differenza di coloro che lavorano negli uffici e che non sono a contatto con il pubblico.
Forse bisognerebbe un po'scambiarci i ruoli, in modo da capire meglio le cose e rispettarci tutti un po'di più.
Diverse volte, anche in sede di rsu, ho chiesto che un funzionario trascorresse in museo una giornata da custode: non dispero e ancora aspetto che qualcuno accolga la mia proposta.
Aggiungo inoltre che da quanto ho avuto modo di esperire in questi anni di Ministero, la spinta verso il basso, la volontà di insistere su ciò che i custodi non vogliono, o non sono in grado di fare, è stata finalizzata a favorire, a vario titolo, interessi privati.

Bianca

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Messaggio  Admin Lun Set 14, 2009 1:28 pm

Sonoviva ha scritto:Caro Davide, come sai non sono d'accordo sulle tue posizioni. La categoria dei già custodi e g.n. esiste, è viva e per anni ed anni ha fortemente condizionato ogni politica dei beni culturali. Non ricordo una sola contrattazione in cui non si parlasse solo ed esclusivamente dei custodi, dei compensi, degli straordinari, dei premi e via dicendo e non ricordo una sola mostra la cui realizzazione concreta non sia stata messa in forse dall'atteggiamento di quella frangia di facinorosi protetti dalle ali di un sindacato prono al loro potere in tema di numero di tessere spendibili. Che poi siano animali in via di estinzione è vero come è vero per ogni altra categoria di lavoratori di questo povero nostro Ministero, ormai giunto alla vigilia del crack finale. Fai conto che io dovrei andare in pensione fra 5 anni e con me il 90% del personale, di ogni categoria, e nessun ricambio è stato pensato e programmato. Sulla soddisfazione del pubblico poi io non credo che essere odiati da un certo pubblico non significhi invece avere l'apprezzamento di quel pubblico che noi vogliamo nei nostri Musei. Non ci interessa che persone che non siano più che rispettosi dell'arte frequentino i nostri luoghi d'arte: il loro solo respirare crea un danno e se non avranno capito il tuo rimprovero e non verranno più in un museo, ben venga, ne saremo tutti felici. Il problema che tu parli dal tuo punto di vista, ovvero di colui che fa il suo dovere ma, per lo più, è veramente triste lo spettacolo che i nostri custodi offreono al pubblico, soprattutto straniero. Basti pensare agli inutili sforzi per far indossare loro la divisa e la pratica diffusa della mazzetta per far visitare ambienti chiusi o per far fare foto a sposi non autorizzati. O semplicemente la sciatteria ed il poco rispettto verso il pubblico manifestato con discussioni ifinite fra di loro, a voce alta, mentre sono in servizio. Caro Davide, tu sei una mosca bianca ed io a volte ho provato, quasi chirurgicamente, ad isolare i peggiori proponendo provvedimenti disciplinari che, con la copertura sindacale, non ci sono stati salvo poi arrivare al paradosso di scrivere lettere di richiamo a chi aveva denunciato, coraggiosamente, gravi colpe dei colleghi. A P...... in due giorni ci sono state telefonate per 6 milioni di lire senza che la colpevole ( facilmente individuabile ed individuata ) pagasse una sola lira ed avesse un provvedimento disciplinare. Anzi, l'Amministrazione ha nicchiato e non ha fatto nomi e forse solo la Corte dei Conti e l'insistenza dei suoi giudici, potrà far sì che si raggiunga un risultato. Che dire? se sarà un organismo esterno a controllare, ovvero i l pubblico, forse tipi come me o come te avranno ragione del loro lavoro svolto fino ad oggi contro tutto e contro tutti e facendosi nemici a non finire. Se veramente la CGIL ha intenzione di fare questa politica, ebbene, ben venga ma ho i miei dubbi e vedrai che nulla cambierà alla faccia di chi lavora di più ed ottiene risultati.
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Cara Mina, il tuo discorso è in gran parte uno sfogo, una espressione di uno stato d’animo. Forse molte volte anch’io ho provato uno stato d’animo come il tuo. Potrei qui ed ora contrapporre uno stato d’animo opposto al tuo, e fare polemica, perché quando la propria categoria professionale viene attaccata ed offesa, ed oltretutto in casa propria, viene naturale il difenderla. Ma. così facendo, verrei meno al mio ruolo di moderatore e danneggerei il forum.

Preferisco isolare dalla tua requisitoria quei frammenti in cui prevale il pensiero sul sentimento, la razionalità sull’esasperazione (una esasperazione che è comunque motivata).
Sulla soddisfazione del pubblico poi io non credo che essere odiati da un certo pubblico non significhi invece avere l'apprezzamento di quel pubblico che noi vogliamo nei nostri Musei. Non ci interessa che persone che non siano più che rispettosi dell'arte frequentino i nostri luoghi d'arte: il loro solo respirare crea un danno e se non avranno capito il tuo rimprovero e non verranno più in un museo, ben venga, ne saremo tutti felici.
Che dire? se sarà un organismo esterno a controllare, ovvero i l pubblico, forse tipi come me o come te avranno ragione del loro lavoro svolto fino ad oggi contro tutto e contro tutti e facendosi nemici a non finire


Io faccio il custode da 30 anni, e quando fui assunto i musei avevano un pubblico molto più ristretto che non oggi, dopo che un battage propagandistico incessante, condotto tramite la stampa ed i media, ha creato la moda dei beni culturali. Il pubblico di ieri era quello che tu vorresti oggi; un pubblico intrinsecamente motivato, gente interiormente, profondamente motivata. Dal punto di vista quantitativo, i visitatori di ieri erano forse meno di un quarto di quelli di oggi, io non ho le statistiche ma si potrebbe controllare. Oggi il pubblico dei musei è composto in gran parte da persone che non avvertono la differenza di responsabilità tra il muoversi in mezzo a dei tesori d’arte oppure in mezzo a cassette di frutta.


E’ questa gente che Resca e Rossi vogliono portare nei musei, è da questa gente che vogliono far valutare il tuo lavoro e soprattutto il mio.

Dal pubblico di ieri io avrei avuto solo soddisfazione ad essere valutato nella mia opera di sorvegliante, per il pubblico di oggi invece vige la critica che ho formulato nel primo post di questo topic.

Si sono già percepiti i primi segnali dei tempi nuovi: in qualche mostra-progetto veniva distribuito un questionario ai visitatori, nel quale avrebbero espresso le loro valutazioni, al termine della loro visita al luogo d’arte, anche sull’operato dei custodi, ai fini di una corresponsione o meno di un gettone-premio. Ebbene, i più scrupolosi hanno provato timore, in qualche caso, per qualche intervento energico a tutela del patrimonio, e tutti hanno provato un condizionamento al servilismo verso il pubblico peggiore, a discapito di TUTELA, SICUREZZA, DECORO.

Tu sei in evidentissime buona fede, cara Mina, ma ti invito, come amico prima ancora che come interlocutore nei forum, a riflettere: se le categorie spirituali, delle quali tu sei una splendida rappresentante, possano essere quantificate. O se la quantificazione e la misurazione (che equivalgono a monetizzazione) non siano criteri del mercato e non della cultura e dei servizi resi alla medesima.

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Messaggio  Bianca Mar Set 15, 2009 5:34 pm

Mi è capitato di trovarmi in difficoltà anche con le ditte dei servizi aggiuntivi, con le guide etc. cioè nell'ordinario del nostro lavoro dobbiamo garantire in primo luogo la sicurezza delle persone e quindi quella dei beni, attraverso una serie di prassi che sono tutte nostre. Spesso per riservatezza è nostro dovere non dilungarci in spiegazioni, ma non si tratta di fisime personali,o arcaismi burocratici, piuttosto di codici di condotta doverosi, a cui siamo tenuti quando rappresentiamo gli interessi dello Stato, nei confronti di operatori economici o liberi professionisti che esercitano una legittima attività di lucro nei nostri musei.
Se non che se fai rispettare il divieto o la prassi, rischi che quelli si risentano puree fai la fine del vigile scrupoloso nel film di Alberto Sordi.

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